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    Credete nel matrimonio o siete per la convivenza?

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    giovedì 5 giugno 2008

    C'è posta per voi













    ...e venne il giorno della spedizione degli inviti, con il timore di fare cappelle tipo:
    • dimenticare qualcuno;
    • inserire nella busta soltanto la partecipazione e non l'invito;
    • metto il nome e cognome di tutti e due i coniugi o solo quello del maschio? (per queste cose, meglio rispolverare le incontestabili regole del galateo);
    • i francobolli (ricordare che per l'Italia il costo è 0,60, per l'estero 0,65€)

    ...e qui casca l'asino, a Peppe che sta in Spagna, infatti, ho spedito l'invito con francobollo da 0,60. Cosa significa, che si fermerà ad Andorra?

    Vabbè, gli altri "stranieri" comunque possono stare tranquilli ;-)

    martedì 15 aprile 2008

    L'abito da sposo


    Sono un tipo curioso, mi appassiono a tutto e quando ho iniziato a cercare l'abito per la cerimonia mi sono confrontato con un mondo, quello dell'abbigliamento, che mi ha sempre attratto.

    Da quest'esperienza ho tratto alcuni insegnamenti che riporto in questo post. A memoria futura (per i futuri sposi o per chi ama semplicemente vestirsi in modo appropriato in un'occasione importante).


    Premetto che ho sempre pensato all'abito come esaltazione del propio modo di essere più che dell'apparire. Ovviamente c'è chi veste per apparire, in questo caso però l'effetto "scenico" può risultare deludente o addirittura stucchevole nonostante la collezione di marchi in bella mostra.

    L'eleganza è un'arte difficile e soprattutto un fatto personale, tuttavia bisogna rispettare alcune regole dettate dal galateo (magari senza prenderlo alla lettera). Le regole sono utili per muoversi su un terreno sicuro e non smarrire l'orientamento.

    L'abito da cerimonia più formale è il tight (chi lo indossa per il proprio matrimonio non sbaglia :-).
    Però mi ci vedete a me in tight? Mmm...
    E con l'abito da sposo? Mmm ma che significa, siamo mica a carnevale?

    Meglio un abito dal taglio classico sui toni scuri (grigio, blu, nero). Ottanta commessi su cento vi orienteranno sul grigio, scuro se il matrimonio è di sera, più chiaro se è di giorno, ma voi fate prevalere la vostra ispirazione.
    Se scegliete il blue o il nero le cose si complicano un pochino. Ad esempio il blue sa di divisa (ATM, trenitalia, Sita, etc...) - il commesso del Duca D'Aosta ha proprio ragione - quindi si va su tessuti spigati o gessati di diverse fogge. Ed eccoci nel magico mondo del "su misura", dei filati pregiatissimi che possono rendere un abito davvero prezioso ed unico se affidato alle mani sapienti di un bravo sarto. In questo caso però occhio al prezzo! Per capirci potete dire addio alle economie di scala del prêt-à-porter.
    Gli abiti più belli visti finora:
    Gli ultimi due discendono dalla grande tradizione della grande sartoria napoletana. Quanto di meglio offre il mercato.